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Lake Garda - Sport & outdoor
Benvenuto Marcello sul nostro Blog! È un piacere arricchire la rubrica dedicata agli esperti ed ai campioni della vela con la tua intervista. Ora tocca a te che ormai da molto tempo segui la preparazione atletica delle squadre GAN.
E’ stato un percorso lungo iniziato in un piccolo circolo toscano, che mi ha dato fiducia e mi ha permesso di fare tanta esperienza. Nel 2005 la Fraglia Vela Riva mi ha invitato a lavorare per loro fino a che, in ottobre 2012, mi è stato dato l’incarico di seguire le squadre nazionali: 8 anni di lavoro intenso che ci ha portati a vincere 3 mondiali individuali consecutivi, 1 mondiale a squadre, 3 europei maschili e 2 femminili. Risultati di altissimo livello.
Ho deciso di rimanere a Riva perché avevo prospettive migliori rispetto a dove ero, con visioni di lunghe gittate. Questo ha sicuramente favorito la mia crescita sportiva e tecnica.
Il Gan, ovvero Gruppo Agonistico Nazionale, è un progetto che fino al 2009 era in carico alla federazione poi, alla fine del 2012, il nostro segretario di classe Foletti volle ripristinare questo progetto formativo con un nuovo staff tecnico.
Si decise di puntare su un team che potesse seguire tutto il percorso di formazione negli anni. La scelta è ricaduta su di me e su Riccardo Di Paco. Abbiamo lavorato molto bene assieme e siamo andati avanti facendo crescere tutto il settore giovanile. Siamo partiti in ottobre 2012 con un gruppo di una ventina di ragazzi che ora sono impegnati nelle classi olimpiche.
Il progetto è cresciuto negli anni, ci siamo strutturati sempre meglio e, negli ultimi 3 anni (nei quali abbiamo vinto di più), abbiamo puntato sulla presenza di Michele Ricci, esperto di team e match race e Andrea Madaffari uno dei preparatori atletici più in voga a livello giovanile, che ha conseguito anche tanti titoli a livello mondiale.
Tutto questo è stato supportato da una sinergia vincente tra Aico e i Circoli che hanno aderito al progetto. Tanti allenatori sono intervenuti durante gli anni e questo ha fatto sì che i migliori italiani potessero incontrarsi durante la stagione autunno/inverno.
Nel periodo pre-pandemia gli allenamenti erano previsti in ogni zona con 5 appuntamenti e si girava così tutta l’Italia. A seguito della pandemia, invece, abbiamo deciso di incentrare l’attività su Riva del Garda grazie anche al Residence Centro Vela che ci ha dato la possibilità di organizzare gli allenamenti sostenendoci con un servizio completo per la vela dall’alloggio alla cena, in un momento in cui hotel e ristoranti erano chiusi.
Grazie quindi a voi, perché adottando una serie di accorgimenti ancora maggiori rispetto a quelli previsti dal protocollo federale, siamo quindi riusciti a realizzare come da programma i 3 allenamenti in un periodo dove non era assolutamente scontato riuscire ad organizzare una attività simile.
Il Covid, nella sua drammaticità, ha evidenziato che gli Sport individuali e all’aria aperta sono sport sicuri. Tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi è stato seguire un protocollo rigido e fare soprattutto attività all’aria aperta.
La vela in particolare responsabilizza molto. Basti pensare che al bambino si affida una barca decisamente costosa: lui deve prendersene cura, mentre si trova ad affrontare una sfida con se stesso e con la natura.
Ha più successo rispetto ad altri sport perché impegna a 360 gradi. Mi spiego meglio. Quando abbiamo deciso di strutturarci in maniera diversa rispetto al passato, abbiamo inserito maggiore preparazione atletica che ci ha consentito di fare notevoli passi avanti rispetto al gruppo nazionale di prima. Posso affermare con certezza che la vela non è uno sport completo senza una sana preparazione atletica che lo accompagna.
Dal bambino piccolo, che ovviamente viene sottoposto a limitati sforzi a livello fisico, fino all’atleta olimpico: oramai non c’è più nessuno che non sfrutti la preparazione atletica, come è giusto che sia. Il velista è ormai equiparato ad un atleta di qualsiasi altro sport, cosa che venti anni fa non era è stato compreso da tutti. Quello che io consiglio è che all’interno del percorso di crescita di questo sport i bambini facciano anche altro. L’attività motoria e di squadra sono elementi trasversali che formano la crescita dei giovani.
Noi abbiamo avuto la fortuna di avere a che fare con uno sport all’aria aperta quindi, nonostante le grandi restrizioni dell’ultimo anno, siamo riusciti ugualmente a fare i campionati italiani e a fare anche un campionato europeo che sembrava non fattibile dati i mille protocolli…alla fine siamo riusciti! Fra l’altro l’Italia ha vinto entrambi i titoli l’anno scorso. Quindi è stata un’altra stagione, nonostante le mille difficoltà, comunque buona.
Ai nostri ragazzi abbiamo dato delle indicazioni precise sulla attività fisica da svolgere a casa durante il lock-down e questo è stato un altro punto vincente. Abbiamo sommato quello che abbiamo imparato negli anni sulla preparazione atletica a secco in un momento in cui non potevamo navigare e poi, quando è arrivato il momento di tornare in acqua, eravamo sicuramente più avanti rispetto a chi era stato totalmente fermo.
Nella prossima intervista continuiamo il nostro percorso parlando della “giornata tipo” del giovane velista GAN e degli appuntamenti futuri per i nostri atleti.
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